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Sorrento, i tradizionali riti sacri per la Pasqua



La processione del Cristo morto il Venerdì Santo
Riti Sacri a Sorrento

A #Sorrento e in #Penisola Sorrentina la #Settimana Santa è un periodo veramente speciale e ricco di suggestive #atmosfere. Infatti, nell’imminenza della #Pasqua e Resurrezione di Gesù una serie di riti religiosi, sono ancora oggi molto apprezzati per la suggestione e la bellezza intrinseca che trovano il suo culmine nelle processioni della Settimana Santa. Riti la cui origine risale alla dominazione borbonica del #Regno-di-Napoli, nel XV e XVI secolo, e che in queste zone trovarono linfa vitale per la forte fede religiosa dei suoi signori e della popolazione. Ogni paese organizza con proprie #Confraternite laiche almeno due processioni per ricordare i momenti tragici della morte di Gesù. Queste le caratteristiche che si ripetono con poche varianti nei vari paesi. C’è una cosiddetta processione “bianca” composta da centinaia di figuranti che attraversano le stradine dei vari centri storici di #Massa-Lubrense, #Sant’Agnello, #Piano-di-Sorrento, #Vico-Equense e Sorrento, vestiti con sai bianchi “assaccati” e con un uguale cappuccio il mattino del #Venerdì-Santo o la sera di giovedì, simboleggiando la Madonna Addolorata che attraversa le strade del paese alla ricerca del proprio figlio, Gesù, di cui sospetta la fine più tragica. I figuranti con fiaccole e lampioni portano in processione i simboli della passione di Cristo, dall’ultima cena alla crocifissione di Gesù. Mentre la sera del Venerdì Santo, quando la Chiesa ricorda la morte di Gesù Cristo, l’atmosfera diventa ancora più triste e cupa con centinaia di figuranti che per il lutto si vestono con sai e cappucci di colore nero che portano in processione i simboli della passione di Gesù. Il tutto accompagnato da un coro composto da decine di coristi che a cappella, intona il Miserere sulle note del salmo di Davide. Tra le più belle processioni si segnalano quella con tutti i partecipanti incappucciati e vestiti di rosso sangue della parrocchia della Santissima Trinità a Piano di Sorrento, quella “bianca” organizzata dalla Confraternita di Santa Monica a Sorrento e la “nera” -vestiti di nero- della Confraternita della Morte di Sorrento. Qui la tradizione vuole che in processione oltre i simboli della passione di Cristo, i confratelli portano un’antica statua in legno del Cristo morto, adagiato su in saio bianco, che la leggenda vuole sia stata scolpita nel XVIII secolo, da un condannato a morte, usando un unico pezzo di legno. Riti che trovano la propria esplosione di gioia e felicità la Domenica di Pasqua dove, oltre alla messa solenne con l’Arcivescovo della Parrocchia di Sorrento-Castellammare nella Cattedrale di Sorrento, sul Corso Italia, si avverte nell’aria il suono delle centinaia di campane a festa delle chiese del comprensorio per la Resurrezione di Cristo.

NINO ESPOSITO

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